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I sorprendenti diorami fiamminghi di Dustin Yellin

di Luca Ferracane Il Settecento è un secolo quanto mai affascinante, forse il più controverso della storia moderna, legato al conservatorismo eppure proiettato al futuro. In una espressione, un secolo curioso o meglio il secolo curioso per antonomasia, frizzante e contraddittorio, incoerente e luccicante, devoto e perverso. Condizioni igieniche precarie ed epidemie incurabili a parte, se …

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Quando la carta respira. Alcuni lavori di Claudia Borowsky

di Luca Ferracane Mi piace la carta, mi piace da morire. Trovo che sia un materiale meraviglioso e adatto a mille usi. Piacevole al tatto, profumata all’olfatto, bella alla vista. Se si frappone un qualsiasi foglio alla luce solare si può notare la trama, di origine vegetale, di cui è composto, praticamente un miracolo. E …

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Sotto la veste niente. La suggestiva opera di Fabio Bix

di Luca Ferracane Chi tra noi non ha mai giocato a indagare, osservando tra le nuvole, le più disparate forme che il cervello ci suggeriva, sedotti da quel vapore morbido che lentamente veniva trasformato dal vento, minuto dopo minuto. A me capita di farlo tutt’ora, se ne ho la possibilità, oppure provo a soffermarmi sul …

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Franco Polizzi e il senso della malinconia

di Gian Mauro Sales Pandolfini Ricordo bene quando conobbi Franco Polizzi (Scicli, 1954) nel novembre del 2001. Il vernissage di una collettiva intitolata “Paesaggi per Quasimodo” alla Galleria 61 di Palermo, dove il gallerista, Alaimo, espose non solo un altro grande maestro del Gruppo di Scicli, Piero Guccione, ma anche opere di Vignozzi, Savinio e Modica. Un brusìo di voci, un tintinnìo di bicchieri. …

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Liu Bolin, la sparizione della coscienza

di Luca Ferracane Affascinante è la capacità di mimetizzazione propria di tanti animali, caratteristica che ai nostri occhi appare quale magnifica bizzarria, al pari di un’opera d’arte. Che sia sfruttata per cacciare o per scampare ai predatori, questa è indispensabile per la sopravvivenza dell’individuo. Anche per l’uomo potrebbe rappresentare una via di fuga di epicurea memoria, …

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L’Op Art e le sculture che si prendono a calci

di Gian Mauro Sales Pandolfini Che l’arte figurativa si fondi sullo sguardo, credo si possa tranquillamente definirlo un truismo, una verità ovvia. Il nostro occhio è il primo filtro sul mondo e su di esso agiamo con un ulteriore schermo offerto dall’arte che è ciò che noi abbiamo guardato, ricostruito o ricreato. L’arte si fonda in sostanza su un gioco …

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All That Remains di Steve Sabella, uno specchio sulla questione palestinese.

di Luca Ferracane Alla fine dei ruggenti anni Sessanta un etologo, passato poi alla storia per il suo esperimento, condusse un singolare quanto spietato studio su un insieme di topi innestato in un ambiente protetto da eventuali predatori e possibili malattie, fornendo loro cibo e acqua in misura illimitata. Una condizione pressoché ideale e idilliaca se non fosse che col passare del tempo …

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Sventurata la terra che ha bisogno di eroi e… di murales.

Dissertazione impopolare  di Luca Ferracane Stavolta non ci girerò attorno. Credo che ormai il murale – in italiano utilizziamo sovente il plurale spagnolo in maniera errata – sia un tipo di espressione inflazionata, abusata e sopravvalutata. Attenzione, non nego affatto che molti possano avere un assoluto pregio artistico, la mia critica non è mossa alla dignità dell’opera in sé, quanto alla funzione segnica che a essi, fanaticamente, …

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Le sabbiose marine di Sally West

di Luca Ferracane È matematicamente impossibile non avere appiccicati addosso, attraversando la spiaggia dopo un tuffo, sgraditi granelli di sabbia. Crescendo, ho preferito allontanarmi dalle spiagge non tanto per loro, quanto per una incrementata misantropia e per godermi luoghi marini rocciosi meno accessibili ai più. Sfortunatamente, però, l’essere umano – quello della peggior specie – non si lascia scoraggiare, appestando ormai in massa ogni angolo del globo terracqueo. Effettivamente …

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Come sabbia sulla riva. Annotazioni improvvise di una domenica

di Luca Ferracane Quanto mi piaceva andando al mare, in un passato che ormai mi pare remotissimo, dedicarmi alla costruzione di un castello o di un ponte di sabbia, nell’unico frangente di tempo nel quale non fossi immerso in acqua a disturbare amici pesci e paguri o intento a farmi trasportare dalla corrente guardando il …

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