La redazione
Leonardo da Vinci ci restituisce il senso totale dell’arte, che coniuga l’aspetto tecnico, manuale, artigianale a quello intellettuale, creativo o “gentile”, per come si diceva anticamente. Leonardo indaga la realtà per comprenderla ed eternarla nella pittura. Il disegno assurge al ruolo del microscopio, di una fucina di idee e schizzi che si fa scienza. Non è raro che nel corso della storia lo scienziato sia anche artista e che l’artista rimanga affascinato dalla scienza, rompendo quelle muraglie di settore accademicamente innalzate per slegare la natura dalla cultura, la fisica dalla lettura che di essa ne fa l’uomo.
I medesimi princìpi animano gli intenti di un giovanissimo e originale artista palermitano, Lorenzo Li Greci. Biotecnologo che lavora in Finlandia, ha da poco inaugurato un percorso creativo che si avvale di colori e materiali naturali o sintetizzati in laboratorio. Il suo obiettivo è quello di esplorare i linguaggi artistici attraverso la grammatica scientifica. L’arte, nelle sue mani, è un «eccezionale strumento di diffusione del pensiero critico scientifico». Essa condivide con la scienza il senso della ricerca, spiega Li Greci, perché «non esiste una sostanziale differenza tra il creare un’opera ed eseguire un protocollo di sperimentazione: entrambi concorrono al perseguimento del medesimo obiettivo, ossia la descrizione della realtà, nella sua componente estetica, oggettivamente bella, affascinante, suggestiva, naturale». L’artista e lo scienziato possono essere considerati in qualche modo dei «collanti sociali che si esprimono al massimo della loro capacità allorché si sovrappongano». In quest’ottica emerge il ruolo didattico dell’arte che arriva laddove il linguaggio tecnico-scientifico si fa ostico, complesso e legato al laboratorio, agli addetti ai lavori. La fruizione della ricerca sperimentale raggiunge il largo pubblico attraverso la sua trasposizione artistico-visiva.
Lorenzo Li Greci in una foto di Michele Lanzillotta, 2021.
Li Greci lavora attualmente come ricercatore nell’unità genetica di un’azienda finlandese della città di Kaarina, la bioraffineria MetGen Inc., specializzata in un’economia circolare che crea materie prime da altre di scarto, attraverso particolari enzimi impiegati nei bioreattori. Viene qui prodotta la lignina, che rende la carta idroresistente: il ruolo di Li Greci è sostanzialmente quello di clonare, produrre e testare nuovi enzimi, su piccola scala, saggiandone attività e caratteristiche. La lignina è stata usata dall’artista-ricercatore «per conferire alla pittura particolarissime, delicate e alternative sfumature di colore». La MetGen Inc. ha così deciso di sponsorizzare una sua opera, Figure in Lignin, al Contemporary Venice 2021 – Scienza, arte e tecnologia, sul tema “Identità. Relazioni tra uomini e società contemporanee”, opera esposta non appena sarà consentito dall’emergenza pandemica in corso.
Lorenzo Li Greci, Figure in Lignin, 2020, lignina solubile su carta riciclata, 20 cm.
Il suo curriculum scientifico vanta importanti ricerche per Telethon (studio della genetica delle malattie neurodegenerative), per il Turku Center for Biotechnology e per il Neuronal Signaling Pathway Lab, nonché numerose pubblicazioni su prestigiose riviste come l’International Journal of Molecular Sciences, il Journal of Genetics and Genomics e il Nature Communication.
Il suo percorso artistico è incentrato sul colore e sul materiale sintetizzato in laboratorio. Influenzato dalle suggestioni della Società Internazionale di Bioarte, sta perfezionando il disegno a mano libera sfruttando materiale vivente e microscopico, come i microrganismi nelle piastre di Petri, tipici recipienti – in vetro o plastiche – usati in laboratorio per le analisi e le colture.
Lorenzo Li Greci, Ritratto di Jean Sibelius, 2021, coltura di Pichia pastoris su piastra Petri di vetro, 8 cm.
I risultati degli esperimenti artistici vengono spesso pubblicati con fotografie, illustrazioni e spiegazioni sulla rivista italiana Digressioni. La sua casa in Finlandia è oggi il suo bioatelier. Le gallerie locali lo stanno gradualmente assorbendo e la sua azienda ne promuove non solo la ricerca ma anche la creatività.
Lorenzo Li Greci, Gioconda in rosso, 2020, inchiostri, matite, iodopovidone (Betadine), ribes nero e olio su cartone, 35×35 cm.